Contare le pecore non serve, parola di medico, anche perché le difficoltà ad addormentarsi o a riposare non sono sempre colpa della nostra psiche.
In Italia ci sono oltre 12mila ricerche ogni mese su Google per tematiche che riguardano i disturbi del sonno e come risolverli (dati SeoZoom), segno certo che moltissime persone si trovano in una relazione complicata con il riposo notturno. I dati parlano di oltre 13 milioni di italiani con problemi di sonno, il 60% dei quali sono donne1.
Risponde il dottor Claudio Paganotti
Medico Chirurgo, Specialista in Ostetricia e Ginecologia, Consulente in Sessuologia Clinica
Molte tra queste persone sono donne over 45 prossime alla menopausa che per una serie di motivi, legati anche alla condizione ormonale, sembrano essere particolarmente sensibili a questi temi.
- Il 40% delle donne in perimenopausa e menopausa non riposa bene
- Che cos’è il sonno?
- Quali sono i principali disturbi del sonno che le donne over 45 riscontrano?
- La menopausa può incidere direttamente sulla qualità del sonno?
- Quindi cosa possiamo fare, contiamo le pecore?
- Quali sono le preferenze degli italiani in termini di supporto per migliorare il sonno?
- Qual è il ruolo della melatonina per il buon sonno nelle donne in perimenopausa e menopausa?
Il 40% delle donne in perimenopausa e menopausa non riposa bene
I dati Censis riportati in “Ricominciare da cinquanta. Libro bianco sulla menopausa” parlano chiaro:
Tra i disturbi più frequenti del periodo menopausale ci sono i disturbi del sonno (39,4%)
Un problema che può diventare fortemente impattante sulla vita quotidiana anche perché il sonno è un momento particolarmente importante.
Che cos’è il sonno?
Innanzitutto, dobbiamo definire il sonno inquadrandolo come un momento di riposo che ha due caratteristiche fondamentali: la sospensione della coscienza e il rallentamento del metabolismo.
Questi due fattori sono fondamentali perché il corpo si ricarichi e possa essere pronto ad affrontare la giornata seguente.
Quali sono i principali disturbi del sonno che le donne over 45 riscontrano?
Parlando di sonno spesso si fa riferimento alla difficoltà di addormentarsi ma il disturbo del sonno non è solo questo. In perimenopausa e menopausa accadono molte cose per le quali si possono verificare momenti di difficoltà durante l’addormentamento ma anche nel mantenimento di un buon sonno durante la notte.
Alcuni tra i disturbi del sonno sembrano più impattanti di altri e si possono riscontrare più frequentemente. Ecco quali possiamo menzionare.
Insonnia
Secondo il DSM-V (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Quinta Edizione), l’insonnia è definita come una insoddisfazione persistente riguardo la quantità o la qualità del sonno, accompagnata da uno o più dei seguenti disturbi:
- Difficoltà nell’iniziare il sonno, ovvero una difficoltà ad addormentarsi velocemente
- Difficoltà a mantenere il sonno, cioè la registrazione di risvegli frequenti o di una difficoltà a riaddormentarsi dopo essersi svegliati
- Risvegli precoci al mattino (molto prima della sveglia) e difficoltà a riprendere il sonno fino a un orario considerato “normale”.
Per definirsi insonnia vera e propria, una o più di queste casistiche devono presentarsi almeno tre notti a settimana per un minimo di tre mesi e devono causare un significativo disagio durante il giorno. Più specificamente, come sottolinea il DSM-V, devono provocare un vero e proprio deterioramento del funzionamento sociale, lavorativo, educativo, accademico, comportamentale o di altre aree importanti.
Questa definizione sottolinea l’importanza delle conseguenze diurne dell’insonnia, come la compromissione delle funzioni cognitive (ad es. difficoltà a svolgere attività quotidiane che comportino concentrazione, memoria, ragionamento o apprendimento) o l’umore alterato.
Apnee notturne2
Le apnee notturne sono un disturbo abbastanza comune e si caratterizzano da una interruzione del flusso respiratorio durante il sonno. Una delle conseguenze più immediate è la frammentazione del sonno.
Molte cause dell’apnea notturna non sono correlate direttamente con la menopausa o con la perimenopausa, ma possono essere invece connesse al sovrappeso che – sempre secondo il documento del Censis citato all’inizio di questa intervista – riguarda il 44.6% delle donne in menopausa.
Notti serene,
giornate piene
Quando la qualità del sonno è il disagio più importante fra i disturbi della perimenopausa
Sindrome delle gambe senza riposo (RLS)
La sindrome delle gambe senza riposo (RLS), nota anche come sindrome di Willis-Ekbom, è un disturbo caratterizzato da un’irresistibile necessità di muovere le gambe, spesso accompagnata da sensazioni spiacevoli come formicolio, bruciore o prurito profondo nelle gambe.
Questi sintomi si manifestano principalmente a riposo e peggiorano la sera o la notte, migliorando temporaneamente con il movimento.
Le cause della RLS possono essere idiopatiche, cioè non avere una causa specifica, ma è stato riportato da studi scientifici3 che fino al 69% delle donne lamenta un peggioramento dei sintomi della RLS dopo la menopausa. Questo suggerisce una possibile connessione tra la diminuzione degli estrogeni, noti per avere un ruolo neuroprotettivo, e il peggioramento della RLS.
La menopausa può incidere direttamente sulla qualità del sonno?
Oltre questi disturbi che abbiamo citato, bisogna tener presente che durante la fase perimenopausale e, successivamente, in menopausa, molte donne possono manifestare sudorazioni notturne e umore depresso o stati ansiosi, tutti fattori che possono incidere direttamente sulla qualità del sonno.
La International Menopause Society4 ha pubblicato una guida dedicata alle influenze dirette del climaterio sul sonno e la lettura che ne viene fuori è piuttosto precisa: la maggior parte dei disagi determinati da queste influenze dipendono dagli ormoni. Vediamole insieme nel dettaglio.
Conseguenze del calo estrogenico
Il calo progressivo degli estrogeni in perimenopausa e menopausa, infatti, può determinare l’insorgenza di sintomi vasomotori come sudorazioni notturne, ansia e umore depresso.
- l’ansia può condurre a difficoltà nell’addormentarsi
- l’umore depresso a un sonno poco ristoratore e/o a risvegli precoci
- le sudorazioni notturne, spesso molto intense, possono determinare risvegli frequenti e necessità di alzarsi per cambiare il pigiama o il cuscino con una relativa interruzione del riposo e difficoltà a riprendere il sonno successivamente.
Oltre a questo, sempre correlate alla menopausa, potrebbero evidenziarsi altri disturbi come la necessità di urinare frequentemente di notte e questo potrebbe portare, altrettanto, a risvegli frequenti per andare in bagno.
Conseguenze del calo del progesterone
Oltre agli estrogeni, nella donna in perimenopausa si verifica una progressiva diminuzione della produzione di altri ormoni, uno dei quali è il progesterone. Questo ormone può essere coinvolto nei disturbi del sonno poiché ha un effetto induttore del sonno agendo sui percorsi cerebrali. Dunque: meno progesterone prodotto dal corpo può significare un sonno più leggero.
Anche la melatonina diminuisce con l’età
Anche la melatonina, un altro ormone vitale per il sonno e noto per i suoi effetti ipnoinducenti (regolazione del ritmo sonno-veglia), diminuisce con il procedere dell’età. La secrezione di melatonina è parzialmente influenzata dagli estrogeni e dal progesterone e i livelli diminuiscono durante la perimenopausa, spesso generando una riduzione della quantità e della qualità del sonno.
Quindi cosa possiamo fare, contiamo le pecore?
Battute a parte, è stato dimostrato che contare le pecore – così come qualunque altra attività che implica un’operazione mentale attiva – non favorisce il sonno, anzi il contrario. Per cui lasciamo perdere, una volta per tutte, questo luogo comune: non serve a niente!
Il sonno può essere “curato” e per farlo possiamo attenerci a delle buone regole che l’Accademia Nazionale di Medicina del Sonno5 si è occupata di riassumere in un documento. Sono regole semplici che però molte persone non applicano lamentandosi poi di non riuscire a riposare bene.
Prima di qualunque altro approccio, è importante essere consapevoli che queste regole servono davvero e vanno applicate. Se poi i problemi persistono si può ampliare l’approccio.
Buone norme di igiene del sonno: le 10 regole dell’Accademia Italiana di Medicina del Sonno (AIMS)6
- Utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire: niente TV, computer o libri. Il posto dove si dorme deve essere rilassante e dedicato.
- La stanza in cui si dorme deve essere silenziosa, buia, comoda, né troppo calda, né troppo umida.
- Niente bevande o alimenti stimolanti sin dal pomeriggio, quindi dovrai rinunciare al caffè, al tè, alla cioccolata e ad altre bevande energetiche o che contengono principi stimolanti.
- Una cena leggera è amica del buon sonno: se puoi, a cena, evita proteine e alimenti grassi.
- Niente alcolici e niente fumo di sigaretta di sera, non aiutano il buon riposo.
- Cerca di evitare i sonnellini durante il giorno. In particolare, evita di addormentarti dopo cena sul divano!
- La sera, prima di dormire, evita attività mentalmente impegnative (studio, videogames, etc) oppure impegnative fisicamente (sport)
- Niente bagni o docce calde prima di andare a letto (sorpresa?!)
- Cerca di mantenere una routine nell’orario di addormentamento e di risveglio, anche durante i weekend o in vacanza
- Evita di tenere la sveglia o un orologio sul comodino: guardare l’orario se e quando ti svegli è deleterio. Resta a letto solo quando dormi ed evita di girarti e rigirarti, piusttosto alzati e fa’ qualcosa di rilassante.
Quali sono le preferenze degli italiani in termini di supporto per migliorare il sonno?
Per migliorare il sonno, l’addormentamento e la continuità del riposo, esistono diverse soluzioni. È importante che ogni scelta venga consigliata e seguita dal medico, evitando le soluzioni “fai-da-te” e l’improvvisazione.
Di base, si può accedere alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, ai farmaci di diverso tipo (specialmente quando ci sono casi gravi o molto gravi) oppure agli integratori alimentari, tra i quali molto noti sono quelli a base di melatonina.
Proprio gli integratori sembrano essere in cima alle preferenze degli italiani visto che le vendite sono aumentate del 60% negli ultimi dieci anni7.
Qual è il ruolo della melatonina per il buon sonno nelle donne in perimenopausa e menopausa?
La melatonina è forse il più noto prodotto della ghiandola pineale del nostro cervello. Questo ormone viene prodotto dal corpo dalla serotonina – volgarmente noto come “ormone della felicità” – masolo in determinate situazioni.
Durante tutta la vita, la produzione di melatonina è fortemente influenzata dal ciclo luce-buio. Durante il giorno, infatti, la luce inibisce la produzione di melatonina mentre la notte fino alle prime ore del mattino la produzione di melatonina raggiunge il suo picco.
Ma la secrezione di melatonina nel corpo femminile subisce una diminuzione fisiologica con l’età per via dell’influenza di vari fattori ormonali8.
La produzione di melatonina è infatti modulata (in parte) anche da estrogeni e dal progesterone. Durante la menopausa, i livelli di questi ormoni diminuiscono, contribuendo alla riduzione della sintesi e della secrezione di melatonina.
L’azione combinata di melatonina, magnesio e polline riporta a un buon sonno?
Non è solo questione di melatonina, per un buon sonno in menopausa ci possono essere anche altri principi attivi efficaci, in particolare:
- il magnesio è coinvolto nella regolazione dei neurotrasmettitori9 e quindi anche della serotonina che anticipa la produzione di melatonina. Allo stesso tempo, l’assunzione di magnesio può influenzare positivamente la produzione di melatonina riportando, naturalmente, a un buon riposo10.
- Il polline purificato ha dimostrato la sua azione positiva nel controllo dei disturbi vasomotori nelle donne in perimenopausa e menopausa, come vampate di calore e sudorazioni notturne11, migliore di altri principi attivi non-ormonali12.
Fonti per questo articolo:
- https://www.infodata.ilsole24ore.com/2023/04/22/sono-circa-134-milioni-gli-italiani-che-soffrono-di-insonnia-come-si-monitora-il-sonno/
- https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1389945707000755?via%3Dihub
- https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-1-62703-324-4_17
- https://www.menopauseinfo.org/wp-content/uploads/2023/09/IMS-Factsheet-11-sleep.pdf
- https://sonnomed.it/10-norme-di-igiene-del-sonno/
- https://sonnomed.it/10-norme-di-igiene-del-sonno/
- https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/imprese-e-mercato/2023-10-16/integratori-alimentari-dieci-anni-mercato-e-cresciuto-60percento-170959.php?uuid=AFcJseGB
- https://academic.oup.com/ejendo/article-abstract/135/2/188/6755100?redirectedFrom=fulltext
- Abbasi, B., Kimiagar, M., Sadeghniiat, K., Shirazi, M., Hedayati, M., & Rashidkhani, B. (2012). The effect of magnesium supplementation on primary insomnia in elderly: A double-blind placebo-controlled clinical trial. Journal of Research in Medical Sciences : The Official Journal of Isfahan University of Medical Sciences, 17, 1161 – 1169.
- https://www.minervamedica.it/it/riviste/minerva-obstetrics-gynecology/articolo.php?cod=R09Y2022N06A0516
- https://bmccomplementmedtherapies.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12906-021-03297-z
- https://www.eurekaselect.com/article/108342