In perimenopausa il ciclo cambia e, a volte, può diventare particolarmente abbondante sottoponendo alcune donne predisposte al rischio di anemia. Ecco come comportarsi.
I disturbi del ciclo mestruale sono tra i segnali più caratteristici dell’approssimarsi della menopausa: cicli più lunghi, più corti, più scarsi o più abbondanti sono causati dalle fluttuazioni ormonali e dal fatto che l’ovulazione non avviene più con la stessa regolarità. È nella perimenopausa che i disturbi del ciclo si fanno più marcati e fastidiosi.
Non tutte le donne, però, notano gli stessi cambiamenti del ciclo mestruale: le irregolarità che si possono presentare possono essere diverse e persino in antitesi tra loro. Così accade che le mestruazioni possono “saltare” anche per più di un mese (amenorrea) oppure possono esserci cicli più brevi (quando i livelli di estrogeni sono bassi e l’endometrio è più sottile) o cicli più lunghi (anche oltre i 36 giorni) o, ancora, perdite tra una mestruazione e l’altra (il cosiddetto spotting).
In questo articolo ci occupiamo nello specifico del ciclo con un flusso abbondante, che per molte donne può costituire un problema a tal punto da scatenare un’anemia (soprattutto in presenza di una predisposizione genetica).
Quando un ciclo è abbondante?
Si parla di ciclo abbondante quando, anziché esaurirsi in 5-6 giorni, le mestruazioni durano oltre una settimana e/o sono accompagnate da un flusso molto copioso (oltre gli 80 ml di sangue che in media una donna perde ogni mese). In maniera più pratica: un flusso è copioso quando rende necessario sostituire un assorbente ogni ora o persino ricorrere a protezioni igieniche più consistenti (come le mutandine assorbenti, usate soprattutto per la notte).
Si tratta di una problematica che può interessare le donne in qualunque fascia di età ma che, come dimostrano i dati forniti dalla ginecologa Alessandra Graziottin, si fa più frequente nell’età adulta: “Il sanguinamento uterino anomalo interessa l’11-13% delle donne tra i 12 e i 50 anni, con un picco che raggiunge il 24-30% tra i 36 e i 45 anni”.
Quali le cause di un ciclo abbondante?
In perimenopausa possono verificarsi mestruazioni abbondanti quando i livelli di estrogeni sono più alti rispetto ai livelli di progesterone. Questo squilibrio determina l’ispessimento dell’endometrio (la mucosa che ricopre la cavità interna dell’utero e che durante la menopausa subisce diverse modificazioni) e il conseguente sanguinamento più copioso.
Diversamente, flussi più abbondanti possono essere il sintomo-spia della presenza di problematiche mediche (polipi, endometriosi, iperplasie).
Quali sono i rischi del ciclo abbondante
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Le mestruazioni con un flusso abbondante posso essere così disagevoli da rendere complicata anche la quotidianità. In certi giorni, infatti, per alcune donne può essere difficile andare a lavorare e sbrigare le più banali incombenze, oltre ad essere praticamente impossibile fare sport.
I rischi di un ciclo abbondante interessano da vicino la salute della donna. Sanguinamenti intensi, infatti, possono causare stati di “difficoltà” che possono già rappresentare di per sé un corollario della perimenopausa e che queste situazioni contribuiscono ad acuire:
- affaticamento e astenia
- stanchezza cronica
- apatia
- irritabilità in conseguenza di queste difficoltà
- veri e propri problemi di salute come l’anemia, cioè la carenza di globuli rossi.
Cosa fare in caso di ciclo abbondante
Un singolo episodio di ciclo abbondante non deve allarmare ma in caso di mestruazioni copiose che si ripresentano con frequenza è importante consultare un ginecologo (dal quale bisognerebbe farsi seguire periodicamente specialmente in questa fase della vita).
Può essere importante tenere un diario del ciclo in cui registrare l’andamento delle mestruazioni (quando iniziano, quando finiscono e particolari specificità), sia per riportare allo specialista informazioni dettagliate che per giungere preparata alla menopausa e cioè all’ultima mestruazione.
“L’anemia da flussi abbondanti è una delle cause più trascurate di debolezza, di astenia, di irritabilità, di sguardo grigio sulla vita, di vera e propria fatica di vivere, che colpisca le donne” continua la dottoressa Graziottin. “Sono tutti fattori curabili: prima si fa la diagnosi, migliore è il risultato”.
Gli esami utili da eseguire in caso di ciclo abbondante
Se hai un ciclo particolarmente abbondante, il tuo ginecologo saprà consigliarti cosa fare. Non avere timore di raccontare ciò che ti accade e cosa – questo lungo ciclo – determina in te, sia fisicamente che psicologicamente.
Per lo più ci sono esami diagnostici che potresti dover fare:
- Esami del sangue (emocromo, piastrine, sideremia e ferritina per verificare il livello di ferro nel sangue)
- Visita ginecologica completa di ecografia pelvica transvaginale
- Pap test (è un semplice e indolore prelievo di cellule della cervice uterina e rappresenta il principale strumento di diagnosi precoce del cancro al collo dell’utero)
- se si dovessero riscontare anomalie, come la presenza di polipi o fibromi, potrebbe essere necessaria un’isteroscopia diagnostica: è un esame di secondo livello, quindi leggermente più invasivo, eseguito mediante una sonda molto sottile (l’isteroscopio) che consente di esplorare la cavità uterina e della cervice. Si tratta di una procedura più semplice di quanto possa sembrare, non provoca dolore ma al massimo un leggero fastidio
- alcuni ginecologi prima di indagare le cause di un flusso abbondante chiedono alla donna, sebbene in perimenopausa, di sottoporsi innanzitutto ad un test di gravidanza: perdite eccessive potrebbero essere il segno di un aborto spontaneo. In questa sede vale la pena ricordare che in tutto il periodo di transizione verso la fine dell’età fertile è ancora possibile rimanere incinta.