Mal di testa… ne soffrono moltissime persone, soprattutto donne. Ma dopo i 45 il mal di testa può dipendere anche dalla fase biologica che stai attraversando.
In Italia 26 milioni di persone, ovvero più di una su 3, soffrono di mal di testa (dati Fondazione Veronesi). Un problema così largamente diffuso al punto che è stata istituita una Giornata dedicata alle cefalee in cui, il 19 maggio di ogni anno, i centri specializzati sul territorio aprono le loro porte per fornire informazioni e diffondere la consapevolezza che questo disturbo non deve essere sottovalutato.
- Mal di testa: le donne ne soffrono di più
- I “mal di testa” sono più d’uno: tipi e sintomi delle cefalee
- Cefalea vasomotoria: il “mal di testa” da perimenopausa
- Cefalea vasomotoria: prima della menopausa può essere più frequente
- Cefalea vasomotoria: cosa fare
- Cefalea vasomotoria: rimedi naturali per ritrovare il tuo equilibrio
- Se l’alimentazione non basta prova il supporto di un integratore naturale
Mal di testa: le donne ne soffrono di più
Il mal di testa colpisce molto più le donne rispetto agli uomini perché spesso ha un legame con i cambiamenti ormonali fisiologici nelle diverse età della vita femminile, a partire dalla pubertà. Basta pensare alla cefalea tipica della sindrome premestruale: tutte, almeno una volta nella vita, l’abbiamo sperimentata.
In questo articolo ci occupiamo del mal di testa femminile che può diventare uno scomodo “compagno di viaggio” dopo i 45 anni, ovvero quando iniziano a manifestarsi i primi segnali delle variazioni ormonali che preparano il corpo all’arrivo della menopausa.
I “mal di testa” sono più d’uno: tipi e sintomi delle cefalee
“Avere mal di testa” può significare avere molti tipi di dolore, con localizzazioni ed origini differenti. Alcuni lamentano un dolore più cervicale, altri più frontale, altri addirittura agli occhi, ai bulbi oculari. Per alcuni il mal di testa si associa anche al mal di schiena, in altri casi genera nausea. Analizziamo i diversi tipi di mal di testa.
I medici generalmente chiamano cefalea la sintomatologia che il paziente riferisce come “mal di testa”. All’interno di questo mare magnum, si possono però distinguere alcune tipologie più specifiche di dolore e quindi di problematica.
Cefalea primaria
È quel mal di testa che non rappresenta il sintomo di qualcos’altro. È una malattia di per sé e non dipende da un’altra patologia o da un altro disturbo.
Fra queste cefalee, possiamo distinguere le più frequenti:
- Cefalea tensiva, che deriva cioè da una abitudine, generalmente involontaria, alla continua contrazione dei muscoli della nuca, della fronte, delle tempie, del collo e delle spalle. Questa tensione muscolare continua provoca un indolenzimento progressivo che si può riflettere su tutto il cranio. È la tipica situazione che si verifica quando fatichiamo nella lettura perché la vista si abbassa: strizziamo gli occhi e con essi tendiamo le fasce muscolari che attraversano tempie, fronte e base del collo (cervicali e spalle). Un paio di occhiali, in questo caso, varrebbe più di un analgesico.
Il dolore, generalmente, assomiglia a una morsa che abbraccia e costringe entrambi i lati della testa o può concentrarsi nella sezione posteriore e diffondersi a tutto il cranio. La cefalea, di solito, migliora con il movimento.
- Emicrania: è molto più comune nelle donne che negli uomini e si può manifestare anche nei bambini. È un tipo di mal di testa che nasce solitamente da un punto specifico, tipicamente una tempia (una sola!) oppure la porzione di fronte più laterale, sopra l’occhio.
Un sintomo tipico associato all’emicrania è la fotofobia (letteralmente: paura della luce), ovvero la necessità di stare al buio per una ipersensibilità all’illuminazione. Un altro sintomo tipico è la nausea, a volte associata a vomito.
L’emicrania è tipica della sindrome premestruale, ma si può manifestare anche per astinenza da caffeina, spesso viene riferita da persone che soffrono di insonniao dopo una notte difficile. - Cefalea a grappolo: è forse la forma più acuta e severa di mal di testa e per fortuna non si tratta della più frequente. Il dolore è intenso e lancinante, viene spesso riferito come un “chiodo nel cervello”. Il mal di testa è quasi sempre localizzato e unilaterale (colpisce sempre un solo lato della testa) e nel corso di un attacco non si diffonde al resto del cranio.
La cefalea a grappolo potrebbe presentarsi in modo ricorsivo nello stesso periodo dell’anno o del giorno e il suo corso essere fulmineo: il dolore raggiunge il suo culmine in pochi minuti. Solitamente questo tipo di mal di testa provoca lacrimazione o genera congestioni nasali. È il tipo di mal di testa che colpisce dopo abuso di alcol o tabacco, per alterazioni ormonali soprattutto negli uomini, e nel caso di Jet Lag.
Cefalea secondaria
La cefalea viene definita secondaria quando è il sintomo di altre malattie oppure è determinata direttamente da esse. Sono un esempio i mal di testa provocati dalla sinusite, oppure da otiti o altre infiammazioni delle vie respiratorie. Allo stesso modo viene indicata come cefalea secondaria anche quella scatenata, ad esempio, da un trauma cranico.
Nevralgia
È una cefalea che si può separare dalle altre perché dipende dall’infiammazione dei nervi cranici e/o cervicali, i quali diventano la fonte del dolore alla testa. Una delle più note è la nevralgia del trigemino, un fascio di nervi cranici (oftalmico, mascellare, mandibolare) che provvede alla sensibilità delle regioni superficiali e profonde del viso e all’innervazione dei muscoli masticatori.
Cefalea vasomotoria: il “mal di testa” da perimenopausa
Se hai passato i 40 da qualche anno e ti capita sempre più spesso di avere mal di testa, potrebbe trattarsi di cefalea vasomotoria, un tipo di dolore pulsante o continuo che colpisce indifferentemente uno dei due lati del cranio.
Soprattutto se qualche disturbo del ciclo o del sonno ti sta annunciando che qualcosa sta cambiando e che ti stai avvicinando alla menopausa, potrebbe darsi che le fluttuazioni dei livelli di estrogeni possano essere alla base della tua cefalea.
La cefalea vasomotoria è un tipo di emicrania dovuta alla dilatazione dei vasi sanguigni della testa (da qui il nome) che, per una serie di cause diverse, non del tutto ancora conosciute, si dilatano, appunto, ed esercitano una pressione sulle strutture circostanti. Questa condizione riduce il flusso sanguigno e il conseguente apporto di ossigeno: da qui ha origine la sensazione dolorosa.
Esiste dunque un legame tra questo tipo di cefalea e gli estrogeni, gli ormoni femminili della vita fertile: secondo uno studio dell’università spagnola Miguel Hernandez di Elche, gli estrogeni influenzerebbero il sistema trigemino-vascolare, le cui strutture del nervo trigemino e delle fibre nervose, se infiammate, sarebbero responsabili dell’emicrania. Al contrario, il testosterone offrirebbe una protezione naturale dal mal di testa, motivo per il quale gli uomini ne soffrono in misura di gran lunga inferiore.
Cefalea vasomotoria: prima della menopausa può essere più frequente
Assodato che esiste un legame tra mal di testa e ormoni femminili per tutta la durata della vita fertile, quando i livelli di estrogeni e progesterone iniziano a modificarsi in vista della menopausa e, di conseguenza, il ciclo mestruale diventa irregolare, le cefalee possono essere più frequenti.
Questo può accadere perché la perimenopausa è una fase caratterizzata da cambiamenti ormonali più drastici rispetto al consueto andamento mensile dei livelli di ormoni. Spesso in questo periodole mestruazioni possono essere più ravvicinate e anche questa riduzione dell’intervallo tra un ciclo e l’altro può aumentare la frequenza degli episodi di mal di testa.
Secondo alcuni studi, inoltre, gli attacchi di emicrania nella fase della cosiddetta sindrome della perimenopausa possono peggiorare nelle donne che hanno già una storia di mal di testa frequenti legati al ciclo mestruale.
Cefalea vasomotoria: cosa fare
Se da qualche tempo ti sei accorta di soffrire più di frequente di mal di testa, che magari può manifestarsi già al tuo risveglio e acuirsi nel corso della giornata per effetto di stimoli esterni (alle volte può bastare anche un piccolo sforzo), comincia con l’indagare se effettivamente i tuoi ormoni stanno cambiando. Per farlo rivolgiti al ginecologo, saprà consigliarti gli esami giusti per indagare sui dosaggi ormonali.
È importante riferire con precisione ogni dettaglio che possa essere utile allo specialista per formulare una diagnosi esatta: potrebbe aiutarti un “diario del mal di testa” (un po’ come è utile tenere un diario delle mestruazioni) in cui annotare frequenza e cadenza degli episodi di emicrania rispetto alla comparsa o meno del ciclo mestruale. L’emicrania potrebbe essere una delle manifestazioni del fatto che il tuo organismo inizia lentamente a cambiare per effetto del lento e graduale passaggio alla menopausa.
Questo passaggio è del tutto naturale ma potrebbe portare con sé qualche disturbo tipico come vampate di calore, insonnia, sudorazioni notturne, stanchezza e cambiamenti dell’umore. Anche se la ragione è del tutto naturale, non è detto che tu debba subire questi disagi: c’è molto che si può fare per tenere sotto controllo i fastidi legati alle variazioni ormonalied è bene cominciare a prenderti cura di te sin dai primi segnali in modo da vivere la menopausa serenamente e in modo naturale sin da subito.
Cefalea vasomotoria: rimedi naturali per ritrovare il tuo equilibrio
Terapie farmacologiche, ormonali, omeopatiche, fitoterapiche: esiste una moltitudine di approcci al problema del mal di testa ma è soltanto il consiglio del medico che ti darà la risposta. Da parte tua, in modo naturale, puoi cercare di tenere sotto controllo gli episodi di emicrania aiutandoti con un’alimentazione ad hoc:
- consuma cibi ricchi di selenio, zinco e rame:
- cereali integrali
- noci brasiliane
- uova
- tonno e salmone
- funghi
- semi di girasole e di canapa
- avocado
- molluschi
- assicurati il giusto apporto di vitamina B6 perché svolge una funzione protettiva del sistema nervoso e favorisce la circolazione del sangue. La trovi in:
- cereali integrali
- farina di grano saraceno
- castagne
- legumi
- alcune verdure (spinaci, peperoni, broccoli, rape, carote e asparagi)
- alcuni tipi di pesce (merluzzo, salmone e tonno a pinna gialla)
- alcuni tipi di frutta secca (nocciole e anacardi) e semi oleosi (semi di girasole)
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Se l’alimentazione non basta prova il supporto di un integratore naturale
Un regime nutrizionale calibrato sui fabbisogni specifici in menopausa può aiutare a preparare il corpo ma quando le buone abitudini a tavola non bastano per tenere a bada certi disagi e fastidi legati alle variazioni ormonali, che per di più potrebbero contribuire ad acuire i tuoi mal di testa, prova a supportare il tuo organismo con un integratore naturale.
Se assunto con costanza, almeno per 2 mesi (chiedi consiglio anche al tuo ginecologo), Femal può aiutarti a gestire i 5 disturbi più fastidiosi legati agli squilibri nei livelli di ormoni:
Femal è un integratore naturale 100% di origine vegetale, a base di estratto purificato di polline. Non contiene estrogeni né fitoestrogeni e per la sua elevata tollerabilità (98%) è adatto ad un uso prolungato nel tempo. Può essere assunto sin dai primi segnali di perimenopausa e già dopo due mesi di trattamento costante (basta una capsula al giorno) può rivelarsi efficace per ritrovare serenità e benessere. È adatto a tutte le donne: a quelle allergiche al polline perché non ne contiene gli allergeni e a quelle con una storia oncologica più o meno recente perché non contiene sostanze con effetto estrogenico. La sua composizione 100% di origine vegetale lo rende idoneo anche ad essere inserito nei regimi alimentari vegetariani e vegani.