Rita, fashion blogger over50: ecco come puoi sentirti a tuo agio in menopausa

la fashion blogger Rita Palazzi

Si parla di importanza della cura della propria persona, del proprio aspetto e, specialmente in menopausa, di quanto queste possano influenzare il proprio stato d’animo. Ma qual è il segreto per sentirsi a proprio agio ogni giorno? Abbiamo intervistato Rita Palazzi, fashion blogger di notonlytwenty.com

Quando ti abbiamo raccontato di come, il fenomeno di blogger e delle influencer “over” stia diventando importante, non scherzavamo. Abbiamo continuato a studiare l’argomento e abbiamo deciso di intervistare alcune di queste donne, note al popolo di internet e spesso anche all’esterno, perché possano consegnarci uno specchio di quanto possa essere bella e ricca l’età della menopausa.

Solo cambiando prospettiva su questi anni, che interessano più o meno la metà della nostra vita di donne, avremo la possibilità di trovare la chiave di interpretazione giusta, trasformando ogni momento di difficoltà, in una nuova sfida, in un nuovo stimolo, in un elemento da trasformare a nostro vantaggio.

Una donna che certamente non si è data per vinta con l’arrivo della menopausa è Rita Palazzi, creatrice del blog Not Only Twenty, appassionata di moda sin da bambina, che parla ogni giorno alle “donne vere” come dice lei, quelle che tutti i giorni vanno a lavorare, che hanno una famiglia, che cercano di andare in palestra quando riescono, ma che non hanno rinunciato alla bellezza, alla cura personale, alla voglia di piacersi e di piacere. 

Ciao Rita. Racconta alle lettrici del blog di Femal come hai iniziato la tua attività di Fashion Blogger “over”

La mia passione per la moda ha radici profonde. Mia madre e mia zia erano sarte, le mie sorelle e io siamo cresciute nel laboratorio della zia tra mannequin, stoffe e punti molli. Non puoi immaginare i miei occhi di bambina come rimanessero affascinati, direi ammaliati dai tessuti drappeggiati su quel mannequin…

Da qualche anno avevo in mente di aprire un blog che parlasse di moda alle donne over 50, troppo spesso dimenticate dagli stilisti e dai marchi del fashion (soltanto da un paio di anni le over50 sono diventate una “fetta” importante anche per i brand).

Due perdite importanti, a breve distanza l’una dall’altra, mi hanno convinto che era arrivata l’ora di “dare voce” alla mia passione. Così è nato Not Only Twenty.

Quando hai capito di aver creato qualcosa di interessante anche per altre donne?

Quando ho iniziato il blog avevo messo in conto di ricevere aspre critiche: non avevo più vent’anni, avevo 6/7 chili in più e il viso con le rughe consone all’età. Credevo che questo bastasse a stimolare il lato polemico di alcuni, invece no.

A parte pochissime donne, tre o quattro e sempre le stesse, che hanno postato commenti negativi espressi in modo poco gentile per qualche post, ho trovato un ampio consenso tra le donne che hanno superato gli “anta”.

Sentirsi dire che sei uno stimolo e che alcune si riconoscono in te, mi ha fatto capire che dovevo parlare non solo di moda e bellezza, ma anche del vissuto delle donne over50, troppo spesso discriminate.

Avevo vissuto sulla mia pelle il periodo in cui una donna diventa “trasparente” agli occhi dell’altro sesso, avevo sofferto e superato la cosa.

Dovevo raccontarlo alle mie amiche, anche perché avevo fatto una scoperta importante: ero io che non mi accettavo, non gli altri.

Questo è stato un successo, le donne hanno iniziato a interagire col blog esprimendo le loro opinioni sugli argomenti che coinvolgono la sfera emotiva: amore, sesso, autostima, relazioni con le altre donne.

 Mi sono resa conto che alcune donne hanno bisogno di sentire che qualcuno gli è vicino e questo è il ruolo del mio blog: dare sostegno emotivo e stimolare tutte le persone che hanno scarsa stima di sé o paura del “giudizio” degli altri, oltre a suggerire l’abbinamento giusto per un outfit.

La moda è solo un mezzo per esprimere noi stesse.

Chi sono le donne che ti seguono? Cosa ti chiedono?

La mia follower tipo è una donna che si trova nel mezzo del cammino della propria vita, che ha dedicato tempo e impegno alla famiglia, con uno spiccato senso del gusto e dell’ironia, una donna gentile che vuole riprendere in mano la propria vita.

Magari dedicando più attenzione all’abbigliamento o alla cura del corpo o della mente.

Le richieste sono inerenti l’abbigliamento: come abbinare certi capi affinché l’outfit risulti vincente, quando indossare un look che ho postato sul blog, quali scarpe scegliere per quella gonna, i capi base da avere nell’armadio per quella stagione e così via. Le donne hanno capito benissimo che possono adattare le mie proposte a quello che hanno già nell’armadio, magari cambiando qualche accessorio o abbinamento e questo le stimola molto, come dico sempre: la moda è un gioco.

Come hai vissuto la premenopausa e quanto c’entra con ciò che scegli di trattare nel tuo blog?

Non ho accettato bene il periodo della menopausa, come tutte le donne.

Soltanto la parola ci spaventa perché ha una connotazione estremamente negativa. Bisogna fare un grosso lavoro su noi stesse per accettare i mille cambiamenti che la menopausa porta con sé.

Io avevo appena smesso di fumare e avevo già preso quattro chili, la menopausa me ne ha regalati altri quattro, ti puoi immaginare come la cosa mi deprimesse.

 Ci è voluto molto tempo perché riuscissi ad accettare il mio nuovo corpo, ma una volta raggiunto questo obiettivo, mi sono resa conto che questa è una delle fasi più belle della mia vita.

Questa nuova vitalità, voglia di fare, di conoscere è la base per la scelta degli argomenti da trattare nel blog.

Vorrei che tutte le donne vivessero la loro menopausa nel miglior modo possibile fisicamente (con qualche piccolo aiuto, se necessario) e psicologicamente, magari leggendo le esperienze di altre e interagendo con loro.

Sono sicura che c’è da fare molta strada, l’articolo nel quale ho usato la parola menopausa ha avuto tantissime visitazioni, quindi c’è molta curiosità sull’argomento, ma pochi commenti, che vuol dire che ancora non tutte si sentono pronte a parlarne in prima persona.

Qual è il capo d’abbigliamento che ti rappresenta? Quale quello al quale, secondo te, una donna over45 dovrebbe dire addio? Quale quello che dovrebbe invece utilizzare sempre?

Io amo tutto, non esiste una cosa che mi rappresenta meglio. Un giorno mi sento dark lady, il giorno dopo romantica, il giorno dopo ancora donna in carriera, insomma non c’è una sola cosa che mi rappresenta. Sono mille donne in un’unica donna.

Io ho detto addio alle minigonne, non ho più il fisico per sentirmi a mio agio con quel capo, ma questo non vuol dire che tutte devono dire addio all’invenzione di Mary Quant.

Direi che ognuna di noi deve abbandonare quello che non ci fa sentire a nostro agio, viceversa non dobbiamo assolutamente rinunciare a quello che ci piace e ci fa sentire belle.

La cosa che sempre raccomando è la coerenza e l’armonia di ogni outfit che indossiamo.

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università degli Studi di Bergamo

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