La perimenopausa non è una guerra: ecco come smettere di lottare contro gli ormoni

donna forte

La perimenopausa non è una guerra. Questo è quello che scrive Jordan Rosenfeld, autrice di numerosi romanzi, articoli e saggi e donna che ha smesso di combattere il tempo e di ostacolare l’inevitabile rivoluzione ormonale associata alla menopausa. Vediamo come superare questo periodo con successo.

Un articolo recentemente pubblicato sul sito Nbcnews, Jordan Rosenfeld vuole spingere le donne a riflettere sull’importanza di vivere l’avvicinarsi della menopausa (quel periodo caratterizzato dai primi cambiamenti, chiamato perimenopausa) in modo sereno, senza trasformare questa transizione in una crisi esistenziale.

Con un tono ironico e uno spirito ottimista, la scrittrice difende le donne che non riescono proprio a vivere l’avvicinarsi della menopausa con tranquillità. Colpa dei primi squilibri ormonali, cicli mestruali sballati, morale altalenante, calo di libido, secchezza vaginale, sudorazione notturna e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia, ribadisce Rosenfeld, non c’è motivo di opporre resistenza ai cambiamenti del proprio corpo. Ci sono altri modi, assicura la Rosenfeld, di vivere la perimenopausa, nonostante abbia sperimentato i suoi primi disturbi, come palpitazione, ansia e senso di calore eccessivo, già all’età di 41 anni. Un percorso molto graduale, scrive, e che si è protratto per anni con crescente intensità dei disturbi.

Non c’è motivo di opporre resistenza ai cambiamenti del proprio corpo

Dopo essersi sentire dire che no, non era troppo giovane per l’annunciarsi della menopausa e che quella che stava vivendo era, effettivamente, la perimenopausa, Jordan Rosenfeld, nel pieno della sua carriera, ha lottato con tutta sé stessa per ritardare il temuto momento, assumendo medicinali, integratori, dedicandosi a sedute di meditazione e provando a tirarsi su il morale da sola ogni volta che si sentiva a terra. Sei mesi di lotta continua. Alla fine, realizzando finalmente che quella lenta transizione sarebbe potuta durare anche dieci anni e già stremata per i ripetuti tentativi, Rosenfeld ha deciso che avrebbe optato per una serena accettazione della situazione.

C’è da dire che spesso, quando si presentano le prime avvisaglie, molte donne stanno già vivendo una fase delicata della loro vita. Pensiamo, ad esempio, ad una madre che deve gestire dei figli adolescenti o una donna che si trova a prendersi cura di genitori ormai anziani.

Se aggiungiamo poi lavoro e crisi di mezza età, non stupisce che una donna faccia fatica a gestire la situazione senza ripercussioni sul morale e la psiche. Insomma, non v’è dubbio, come affermato dalla stragrande maggioranza degli specialisti nel settore, che la perimenopausa sia un periodo estremamente delicato e vulnerabile nella vita di una donna.

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Per molte, infatti, i primi sentori dell’avvicinarsi della menopausa non marcano solo l’inizio della fine delle mestruazioni, ma una brusca rivoluzione nella sessualità e un venire meno delle energia e della vitalità che caratterizzano la giovane età. Ma è anche un’esperienza del tutto naturale, un capitolo breve della vita. Ecco perché, focalizzarsi troppo sugli aspetti negativi e rimanere troppo a lungo voltate indietro a guardare quello che è stato può rendere le cose ancora più difficili.

Ma c’è anche una componente culturale, possiamo dire, che spinge a pensare che i cambiamenti fisici, o biologici, in questo caso, abbiano un impatto su tutti gli altri aspetti della vita. Rosenfeld, a tal proposito, cita alcune affermazioni di Catherine Monk, professore di psicologia medica nei dipartimenti di psichiatria e ginecologa presso l’Irving Medical Center della Columbia University di New York. Secondo la Monk, i cambiamenti che avvengono nel proprio corpo vengono spesso additati come la causa di tutti i propri problemi, come se ci fosse una relazione causa-effetto, mentre in realtà si tratta solo di contemporaneità. In altre parole, puro caso. Monk suggerisce di considerare la perimenopausa come il passaggio ad un’altra fase della vita, che può essere anch’essa ricca di belle soprese a scoperte, se siamo abbastanza attente e ricettive da coglierle.

Ma si tratta, come già menzionato e come confermato dalla Monk, anche e soprattutto di un problema culturale. Sì, perché l’età che avanza viene vista, quando si parla di donne, come una disdetta e non come la prova che si è accumulato un bagaglio unico di esperienze e conoscenza che la giovinezza non può garantire.

In altre parole, si parla di invecchiamento e non di maturità. Ma non si tratta certamente di un problema di scelte lessicale. Data la grande enfasi che viene data alla giovinezza nella società attuale, molte donne hanno bisogno di tempo per “elaborare il lutto” per quella perdita. E il risvolto mentale e psichico di questa perdita viene spesso sottovalutato, il che è un grande errore, perché essere in pace con sé stesse è la condizione essenziale per vivere bene la perimenopausa e tutti i disagi che può comportare.

La perimenopausa può essere un’opportunità

Alla luce di queste considerazioni, Jordan Rosenfeld ha deciso di riconsiderare la sua visione della perimenopausa, trasformandola in un’opportunità. Lo yoga, la meditazione e, in generale, il cambio nel suo stile di vita, ad un certo punto, hanno smesso di essere armi contro l’inevitabile declino della sua fertilità e sono diventati dei preziosi alleati per il benessere di mente e corpo. Insomma, una volta comprese le nuove esigenze del suo corpo, la scrittrice ha deciso di assecondarle senza opporre resistenza e ha, infine, trovato una grande serenità che prima faceva fatica a raggiungere. Ecco perché ha voluto incoraggiare le donne a non combattere il proprio corpo e ad impiegare quelle energie per ascoltarlo ed assisterlo.

Dopo tutto, anche se l’età che avanza non è certo il regalo più bello che la vita possa fare, bisogna ammettere che non è certamente neanche il più brutto. Perlomeno, c’è una luce in fondo a quel tunnel.

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università degli Studi di Bergamo

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