Gestire i disturbi della perimenopausa con la PNL

gestire i disturbi della menopausa con la PNL

La PNL, acronimo di Programmazione Neurolinguistica è un insieme di metodi, la maggior parte dei quali mutuati dalla psicologia, che mira a orientare i pensieri anche attraverso il linguaggio. Ecco in che senso potrebbe aiutarti a gestire i disturbi della menopausa.

Quante volte hai sentito la frase: “Ha tante disgrazie quella persona, eppure è sempre sorridente!”, o ancora, “Tizio ha un bel carattere, non si lamenta mai” e sottotraccia hai visto passare la domanda silente: “Ma come diavolo fanno quelli che sono così?”

Per qualcuno quello che noi chiamiamo “bel carattere” è una risorsa innata, propria dell’atteggiamento appreso in famiglia o nella vita. Per altri è invece  frutto di un lungo lavoro su sé stessi e tanta disciplina. Già. E se pensavi che fosse tutto facile o ottenuto per elezione divina, ti sbagliavi. Perché come PNL asserisce: “Se c’è qualcuno in grado di far qualcosa, allora questo qualcosa si può imparare”.

I principi della Programmazione Neurolinguistica

Qualcuno la considera una setta, molti hanno criticato la “scientificità” del metodo, che in effetti un metodo non è: è più propriamente un modello, un insieme di regole – spesso di buon senso – che possono avere un’incidenza positiva sul cambiamento di alcuni meccanismi mentali acquisiti in anni e anni passati a replicare gli stessi. Eppure, nonostante le critiche, la PNL ha fatto molta breccia nei primi anni 2000 nel mondo del business e dell’impresa e molti manager si sono innamorati di questo pensiero che si può facilmente coniugare alla gestione del personale, oltre che della propria individualità.

È chiaro che spiegare un impianto vasto e articolato in poche righe sarebbe ingiustamente superficiale, per cui ci limiteremo a fornire un esempio per capire meglio quali sono i principi della PNL.

Secondo questa visione, se qualcosa ti provoca fastidio – può essere una persona ma anche l’atteggiamento di una persona o una situazione – devi essere consapevole che puoi agire per scardinare il meccanismo di stimolo (situazione/persona) –> risposta (fastidio) che non ti è favorevole, perché genera in te delle emozioni non-positive.

Per interrompere questo circolo vizioso devi (puoi) agire, ma il tuo campo d’azione è ristretto al tuo territorio di competenza. In altri termini devi cambiare il focus e puoi farlo semplicemente riformulando la frase: da “qualcosa mi provoca fastidio” a “io provo fastidio quando accade questo qualcosa”.

Apparentemente non è cambiato nulla, il significato generale è lo stesso. Ma la seconda frase mette bene a fuoco la responsabilità personale dell’emozione. Sei tu – dice la PNL – che provi fastidio a quello stimolo, non è il qualcosa in sé che dà fastidio a prescindere. Ci sarà certamente qualcuno, per terminare l’esempio, a cui quello stesso momento non dà alcun fastidio né disagio.

Dunque la conclusione è quantomai diretta: sei tu che devi cambiare il modo di reagire a ciò che ti provoca disagio e guadagnare il benessere.

“La libertà non si ha, si pratica. Bisogna liberarsi per essere liberi”. Richard Bandler

Come rappresenti i tuoi disturbi?

Quel che il modello PNL illustra è innanzitutto il fatto che ciò che sperimentiamo è solo una nostra rappresentazione unica e individuale della realtà: rispetta ciò che riusciamo a vedere dal nostro angolo visuale, dalla nostra esperienza pregressa, dalla nostra cultura e dalla nostra sensibilità. Quindi se c’è qualcosa che ti turba, puoi cercare di cambiare il tuo angolo visuale per inquadrare la stessa scena sotto un’altra luce e un’altra veste.

“Non facciamo mai esperienza del mondo per quello che è, ma per quello che siamo” (R. Bandler)

Dunque, quel che può cambiare realmente è il tuo modo di guardare ai tuoi disturbi. Se ad ogni vampata ti lamenti e ti disperi, ti crucci perché tutto ciò sta succedendo proprio a te, devi sapere che stai peggiorando disturbi e conseguenze. È la realtà dei fatti: lamentarsi non serve a niente, non ti fa muovere dalla situazione nella quale ti trovi e non ti aiuta a trovare una soluzione.

Il “segreto” che la PNL ti rivela è iniziare a riformulare l’espressione del tuo pensiero, cambiandolo.

Se fino a ieri ogni vampata era un disco rotto di “oddio che caldo, che fastidio, questa menopausa è uno strazio, e ora che freddo, che seccatura, e i vestiti umidi, e i capelli brutti, e la ciccia, e non sopporto più nessuno”, accompagnato probabilmente anche da un insieme di sensazioni fisiche, oggi devi lavorare per rompere questo circolo vizioso. Il motivo è semplice: due più due, farà sempre quattro. Solo cambiando i termini dell’operazione cambierà il risultato.

Inizia a fare qualcosa di sorprendente anche per te. Alla prossima vampata, pensa diversamente dal solito. Sii positiva e concentrati sull’espressione positiva, quando termina la vampata pensa che è durata poco, che è stata meno intensa del solito. Focalizzati sulle sensazioni fisiche e se provi caldo estremo, immagina di avere il viso e il collo immersi in una vasca di ghiaccio. Se senti lo stomaco che vortica in una direzione, immagina che giri al contrario.

Questo si chiama reagire.

“Talvolta si sente dire: “un giorno ti guarderai indietro e riderai di tutta questa storia”. Quello che mi chiedo io è: “Perché aspettare?” (R. Bandler)

Esercizio:

  • Prendi in esame i tuoi disturbi della perimenopausa, uno di quelli che ti dà più noie e descrivilo su carta. Scrivilo.
  • Analizza alla lettera il modo in cui l’hai scritto e vedi se c’è qualcosa di buffo, qualcosa che – decontestualizzato – può far sorridere.
  • Concentrati sul modo in cui un comico rappresenterebbe questa scena in uno sketch
  • Quali elementi esagererebbe? A quali darebbe più enfasi?
  • Che effetto farebbe guardare lo spettacolo da occhi diversi? Ad esempio dal punto di vista di un uomo o di un animale?
  • Come imiteresti te stessa alle prese con questo disturbo?

Ora prepara uno sketch sul tuo problema e cerca di ripassarlo bene, come se dovessi farlo davvero davanti a un pubblico, per riuscire a recitarlo sempre meglio.

(fonte: esercizio suggerito in Richard Bandler, “PNL e/è Libertà”, NLP Italy edizioni, 2006, pag. 162)

Eliminare il pregiudizio su causa/effetto

Causa/effetto. La coppia più salda della storia dell’uomo.

Contemporaneamente, però, la coppia più pericolosa perché conduce a semplificazioni eccessive, a una consecutio logica dalla quale non si vede uscita: “Se accade questo, allora sicuramente accadrà quest’altro”.

Ad esempio: “Se sto facendo una riunione importante, sicuramente arriverà una vampata a distrarmi e a farmi sentire a disagio”, oppure: “Se mi viene una vampata, sicuramente mi sentirò male e in imbarazzo”, oppure: “Se si accorgono che ho una vampata, sicuramente rideranno di me”.

Ti senti vittima di queste convinzioni? Ti senti ingabbiata in questo determinismo che sembra inoppugnabile? Prova a cambiare modo di raccontarlo a te stessa.

Ad esempio: “Se arriva una vampata durante una riunione importante non sarà un problema: innanzitutto posso vestirmi in modo più adeguato a potermi alleggerire quando è il momento e poi chiederò 5 minuti di pausa dalla riunione. Non c’è niente di cui vergognarsi perché la menopausa è fisiologica e tutte le donne la attraversano e soprattutto qualche minuto di pausa si concede a tutti!”. O ancora: “Gli altri si accorgono che ho una vampata?” Puoi scherzarci su e dire che il tuo cervello è talmente attivo che ti manda in ebollizione, oppure che al lavoro bisogna sudare, altrimenti è un’amichevole. 😊

Un’ancora esterna che può aiutarti a superare i tuoi disturbi della perimenopausa

Superare i disagi della perimenopausa deve essere un tuo obiettivo personale se questo ti provoca disagio. Alcune donne li provano in modo più intenso, altre in modo meno intenso, ma devi essere consapevole che tutte le donne attraversano questa fase e solo tu puoi decidere come superarli.

È come prima di un esame: se pensi che non puoi farcela, non ce la farai. Se ti prepari nel modo giusto e metti in campo tutto ciò che è nelle tue possibilità per superarlo, sei già a buon punto.

Quindi innanzitutto devi essere consapevole che solo tu hai gli strumenti per superare questa fase nel migliore dei modi e gestire la menopausa in modo leggero e sereno.

Fortunatamente hai la possibilità anche di avere qualche aiuto esterno, ma la voglia di stare bene deve partire da te stessa. Dunque:

  • Sforzati di fare una vita più sana possibile: il tuo corpo deve essere al top per poter reagire nel modo migliore. La sacra triade è movimento-alimentazione-prevenzione. Ne abbiamo parlato a lungo nel nostro blog dove puoi leggere tanti contenuti utili.
  • Analizza te stessa e cerca di inquadrare diversamente le tue sensazioni e le tue convinzioni. Fai gli esercizi contenuti in questo articolo senza pensare in modo pregiudizioso che siano inutili. Cosa ci guadagni a pensare che lo siano prima di averli fatti?
  • Prova l’aiuto di un integratore naturale come Femal: la maggior parte delle donne che lo hanno provato hanno testimoniato la sua efficacia. Puoi leggere i pareri sulla nostra pagina dedicata alle recensioni: sono testimonianze di donne che in modo anonimo hanno scelto di raccontare la loro esperienza con Femal.

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università degli Studi di Bergamo

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